Mazel e Shlimazel, ovvero un piccolo bellissimo Singer

rubrica Leggere negli anni verdi

école febbraio 1996

                                                                                                           

    Esultate. Esultate. Esultate. Per non sembrare troppo esagitato non ho messo il punto esclamativo, ma subito, per non sembrare troppo sobrio o dimesso, ripeterò: esultate. Esultate, giacché il prodigio è avvenuto. E però l'emozione è troppo forte, allora cercherò di stemperarla con una lunga parentesi.

  [Sono usciti bei libri, negli ultimi tempi, e alcuni molto belli, ma qui nella parentesi ne farò quasi soltanto un bieco elenco - e su qualcuno ritornerò in seguito, come La bestia d'ombra (Salani), di Uri Orlev: molto bello, e impreziosito dalle illustrazioni del grande Emanuele Luzzati. Approfitto dell'occasione per ricordare, dello stesso Orlev, due libri usciti precedentemente, sempre presso Salani: Lydia, regina della terra promessa e, splendido, L'isola in Via degli Uccelli. Un libro sul quale invece sicuramente non tornerò è quello che raccoglie quasi tutto quel cheElsa Morante ha scritto (e lei stessa illustrato) per i bambini: Le bellissime avventure di Cateri dalla trecciolina e altre storie (Einaudi Ragazzi): non vi ritornerò per pudore, essendone io stesso il curatore. Vorrei poi tornare su un libro bellissimo di Giacoma Limentani, Gli uomini del Libro, uscito ora presso Feltrinelli, privo però, rispetto alla prima edizione, uscita nel 1975 da Adelphi, delle illustrazioni del grande Lele Luzzati. Splendide tavole del grande Luzzati si possono invece ammirare in l! pentolino magico, di Massimo Montanari, uscito da Laterza in una nuova collana nella quale è uscito anche L'Europa raccontata ai ragazzi, di Jacques Le Goff, che però non ho letto. Parentesi nella parentesi: da Laterza è uscito anche l'importante La letteratura per l'infanzia, di Pino Boero e Carmine De Luca. Chiusa la parentesi nella parentesi, riparte l'elenco. Un racconto del grande Charles Dickens (l! capitano Bravocore, Bompiani; e gli adulti si precipitino a leggere o rileggere Casa Desolata, Einaudi); due racconti di Robert Westall (l! gatto di Natale, Mondadori); tre racconti di Janni Howker (Sotto lo stesso cielo, E. Elle); nove racconti di Leon Garfield (Le altre storie di William Shakespeare, Nuove Edizioni Romane, con illustrazioni di Cecco Mariniello, da aggiungere al precedente, del 1991, Le storie di Shakespeare: due volumi bellissimi); trentadue racconti scelti e introdotti da Giampaolo Dossena e Mario Spagnol (Avventure e viaggi di mare. Giornali di bordo, relazioni, memorie, Salani; vi si trovano anche Melville, Stevenson, Conrad, London); ottantadue racconti di Michèle Kahn (Racconti e leggende della Bibbia, Bompiani, con la copertina del grande Luzzati).]

 

   Qualcuno potrebbe pensare che questa enorme parentesi, per di più chiusa sul grande Luzzati, preluda alla rivelazione che l'"Esultate esultate" è proprio per lui, il grande narratore per parole e colori e ombre e disegni. Non è cosi; ma ce ne sarà poi anche uno tutto per lui, tra non molto, magari quando uscirà il suo Pinocchio per le edizioni Nuages. No, l'evento che qui si festeggia è invece un librino piccolo piccolo che contiene una grande bellissima storia: Mazel e Shlimazel ovvero Il latte della leonessa, di Isaac Bashevis Singer, narratore per il quale è meglio evitare aggettivi, essendo essi, per quanto superlativi, inadeguati.

  Mazel e Shlimazel usci per la prima volta in italiano nel 1971 presso Longanesi, nella traduzione di Bruno Oddera. La stessa traduzione è ora riproposta da Salani nella nuova collana "I Piccoli Salani". In una diversa traduzione, molto bella, di Riccardo Duranti, la storia è contenuta in uno splendido libro uscito nei mesi scorsi e di cui parlerò prossimamente: I.B. Singer, Storie per bambini, vol. 1°, Mondadori. Mazel e Shlimazel sono due spiriti i cui ruoli sono ben definiti dai loro stessi nomi: Mazel significa buona fortuna, Shlimazel vuoi dire sfortuna. I due, che se ne vanno in giro discutendo se il mondo sia dominato dai potenti oppure dagli incantatori, si stuzzicano reciprocamente sul rispettivo potere e si lanciano una sfida. Mazel accompagnerà per un anno intero una persona, circondandola di felicità; allo scadere dell'anno Shlimazel potrà provare a distruggere quella felicità, senza però ricorrere ai soliti vecchi trucchi di malattia miseria e morte. Gli accordi saranno rispettati, e l'anno di felicità di Tam trascorrerà dentro all'andare delle stagioni, al vivere appassionato, dentro all'amore, dentro allo scontro del Bene con il Male. E ci saranno anche bizze regali, e congiure di Palazzo, brame di potere. Implacabile, poi, Shlimazel avrà un colpo di genio, derivante dalle fiabe popolari, e spazzerà in un istante quell'anno di felicità; e però Mazel riuscirà a prevalere, un po' per la miope o cieca avidità del perfido Shlimazel e un po' perché l'amore, giustamente, vince tutto.

  Ma il vero prodigio, ancor più che nella bella storia, è nello sguardo e nella lingua dI Singer. Sguardo e lingua .che incantano fino dal loro primo apparire. Un primo apparire che suona e canta cosi: «In un paese lontano, in una solare giornata di primavera, il c cielo era azzurro come il mare, il mare azzurro come il cielo e la terra era verde e innamorata di entrambi». Esultate, esultate, esultate, dunque. Anche perché il delizioso librino è illustrato dal grande Luzzati.