| Ted Hughes, come l'acqua prese a giocare rubrica Leggere negli anni verdi école | 
                                                                                                           

| Adesso
              anche Ted Hughes è andato via, ha trovato la "strada di
              casa". E io su questa pietra voglio ricordare quale grande
              narratore di storie, quale Tusitala egli sia stato e sia; quale
              sferzante e danzante acqua della vita sia stata e continui a
              essere la sua poesia. Robert Louis Stevenson non me ne vorrà se
              prendo gli ultimi due versi della sua iscrizione tombale e li
              incido qui, su questa pietra per Ted: "Dal mare è giunto in
              porto il marinaio / dal colle il cacciatore è ritornato". Ora
              non ci resta che aspettare le poesie sul mare di The Mermaid
              Purse - e quelle Birthday Letters dedicate a Sylvia
              Plath che, oltre a essere splendide poesie, costituiscono la prova
              di quante sciocchezze siano state pronunciate negli ultimi
              trent'anni a proposito dei rapporti tra questi due grandi poeti. Sì,
              Ted Hughes ha scritto libri "per bambini" - ne ha
              scritti parecchi; e bellissimi. In italiano, dopo la pubblicazione
              nel 1977 presso Rizzoli di L'uomo di ferro e nel 1981 Sono
              tutti libri di forte inventiva e di grande spessore simbolico, e
              mi sembra che si possa dire di Hughes quel che egli stesso
              trent'anni fa disse di Isaac Singer: "la prima peculiarità
              che viene fatto di osservare è l'enorme, direi riuscitissimo
              sviluppo della sua visione. La sua caratteristica più importante,
              quella che determina la strategia fondamentale che lo guida nella
              maniera di trattare l'argomento, è un'immaginazione poetica che
              tende verso situazioni simboliche". In
              queste storie il mondo comincia, e tutto è ancora possibile; e si
              entra a far parte del mondo per mano del caso e della necessità,
              della fantasia e della ragione, del desiderio e dell'ostinata
              ricerca, della veglia e del sonno, dell'amore e dello stupore, e
              dell'invidia, anche. Il mondo comincia, e ci sono anche l'Uomo, e
              la Donna, e Bambino e Bambina, e Dio e sua madre, ma nessuno di
              loro è per il mondo un perno sul quale ruotare; vanno invece
              ruotando "anche loro, di volta in volta felici o attoniti,
              sereni o pervasi da oscuri terrori.  Mi
              piace pensare ora a Ted Hughes adagiato sul fondo di tutte le
              cose, completamente sfinito, completamente limpido, come l'acqua
              di una sua splendida poesia intitolata Come l'acqua prese a
              giocare: "Lacqua voleva vivere / andò al sole ritornò
              piangendo / l'acqua voleva vivere / andò agli alberi essi la
              bruciarono ritornò piangendo / essi la fecero marcire ritornò
              piangendo / l'acqua voleva vivere / andò ai fiori essi la
              frantumarono ritornò piangendo / voleva vivere / andò al grembo
              v'incontrò sangue / ritornò piangendo / andò al grembo
              v'incontrò coltello / ritornò piangendo / andò al grembo
              v'incontrò larve e marciume / ritornò piangen |