Rubrica Leggere gli anni verdi

 

su ècole giugno 1992

                                                                                                                     

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Forse la cosa migliore sarebbe quella di ingraziarsi Matteo e farsi portare da lui, ma ognuno, ovviamente, può scegliersi in piena libertà e il mezzo e il modo. L'essenziale, comunque, è correre davvero, correre correre fino in libreria. C'è un libro, infatti, che va acquistato subito, senza perdere tempo, senza aspettare ancora.

Si tratta di Naftali il narratore e il suo cavallo Sus, una raccolta di otto racconti di Isaac B.Singer pubblicata da Salani nella traduzione di Mario Biondi e con le illustrazioni di Margot Zemach. E' un libro bellissimo, da leggere e rileggere più volte, qualunque sia l'età; si può rimanere incantati, Aggiungerò solo questo: chi voglia essere davvero. vicino a un bambino gli dia da leggere il libro di Singer e gli si sieda accanto leggendosi Tre morti di Tolstoj: oltre che a procurarsi un piacere e a compiere un gesto educativamente significativo, serve anche a capire meglio cosa ci sia dietro e dentro un racconto come Naftali. Di un altro libro uscito recentemente darò notizia in modo ancor più telegrafico per la ragione che ancora non l'ho letto; è il libro di Susanna Tamaro, Cuore di ciccia, pubblicato da Mondadori (nella collana "Contemporanea". Ancora non l'ho letto, però lo segnalo con un certo entusiasmo sulla base dei libri precedenti della Tamaro (La testa tra le nuvole e Per voce sola, entrambi Marsilio) e di suoi racconti pubblicati in rivista ("Linea d'ombra", "Nuovi Argomenti", "Panta"), che non sono per ragazzi ma evidenziano una notevolissima felicità inventiva e narrativa, oltre, fra l'altro, a una forte consapevolezza dei furti d'amore perpetrati alle infanzie. Certo, per quanto grande sia, non sempre uno scrittore riesce a scrivere anche per ragazzi in modo davvero felice; le premesse di Susanna Tamaro sono però quanto mai incoraggianti.

Altri libri recenti meritano almeno una segnalazione, anche se per questi si può forse andare in libreria senza scomodare Matteo. Libri o librini belli, comunque: da Il ritorno dei Gattivolanti di Ursula. K. Le Guin (Salani) a Bambole di Astrid Lindgren (Mondadori, con illustrazioni di Anna Curti urtantemente leziose - e non è la prima volta); dal divertente Cyril delle scimmie di Jonathan Gathome-Hardy (Salani) all'inquietante - bello! - La ruota degli elfi di JanetTaylor Lisle (Salani); daL' indiano fu ferito di Lynne Reid Banks (Salani) a Un chilo di piume, un chilo di piombo di Donatella Ziliotto, importante perché testimonia cosa significhi crescere e avere voglia di ridere e vivere avendo a che fare con la guerra, i bombardamenti, e la consapevolezza che "nessuno può restarne fuori", uscito con le belle illustrazioni di Grazia Nidasio in una nuova collana di tascabili della Einaudi Ragazzi.

A Donatella Ziliotto - che dirige la squisita collana "Gl'istrici" della Salani, e non si può che essergliene infinitamente grati - si deve anche un'opportuna introduzione a una nuova edizione di Peter Pan di James M. Barrie, primo titolo della sezione "Classici" de "Gl'istrici" (i prossimi titoli saranno Winnie Pooh di Milnbe e Il dottor Dolittle di Lofting, riproposte preziose). Peter Pan è un libro molto importante, da leggere e rileggere, da bambini e da adulti, anche per evitare di non accorgersi di quanto sia stratificato e denso, infinitamente ricco anche di implicazioni dolorose.

E una lettura ulteriormente chiarificatrice è senz'altro quella del testo teatrale che nel 1904 diede l'avvio alle successive elaborazioni: Peter Pan o Il bambino che non voleva crescere, uscito ora nell'Università Economica Classici" di Feltrinelli nella prima traduzione italiana e con un 'importante introduzione di Francesco M. Cataluccio. Un altro classico straordinario, e ottimo per ogni età, è stato riproposto in questi ultimi tempi dalla Giunti in una nuova traduzione di Giorgio Van S. Traten.Si tratta di quel capolavoro, purtroppo misconosciuto, che è Il giardino segreto di Frances Burnett, della quale è ben noto l'infinitamente minore Piccolo Lord. Il giardino segreto è uno dei libri imprescindibili; certo; chi voglia leggerlo nelle edizioni in cui è attualmente disponibile in italiano (Giunti, Mondadori, Mursia, De Agostini) deve rassegnarsi alla presenza in esse dei dolorosi vizi che caratterizzano implacabilmente i libri per ragazzi: brutte illustrazioni, tranne il volume della De Agostini, che ne è fortunatamente privo; copertine di cartone armato, tranne De Agostini, che è invece un bel tascabile brossurato con in copertina la riproduzione di uno stupendo quadro di Rousseau il Doganiere; "apparati didattici" in chiusura di ogni capitolo - ma questo, fortunatamente (?), soltanto nell'edizione De Agostini. Si potrebbero forse strappare le copertine - ma ci vorrebbe lo scalpello -, le "schede di approfondimento e verifica", le illustrazioni... o forse sarà il caso di invocare a gran voce la Salani.

E Matteo? Ah, Matteo, sì. E' uno dei personaggi fondamentali di un bel racconto lungo, del 1935, di Dino Buzzati, Il segreto del Bosco Vecchio, pubblicato qualche mese fa da Mondadori con le illustrazioni dello stesso Buzzati. E' un vento, Matteo, e sarà bene ingraziarselo, per molte ragioni: tra queste non è certo l'ultima quella di dotarsi di un mezzo davvero adeguato all'urgenza di correre correre a procurarsi l'incanto racchiuso dentro il Naftali di quel narratore incantato che è stato e che è Isaac Singer.